30/04/10 - Dear old Trial...

My dear old Trial, where are you going?
Back home after following the first two world rounds, I am very worried and I am feeling blue about the future of my favourite sport. All are unsatisfied : riders, organizers, journalists. Let’s see why.
RIDERS
They do not agree on the new rules and in Portugal they signed a petition that will be delivered to the FIM in order to suppress them. Just to remind you what they are:
1- time limit in section reduced from 90 seconds to 60.
It is more difficult to feature the right obstacles at world level, even for the other classes. In Spain it was too difficult, in Portugal too easy.
Trials become more similar to Enduro. Riders enter the section very fast , with no style, above all the low skill ones, intent on finishing scoring three points.
2- Reverse start order.
Who is able to get the number one bib must have the privilege to be the last to start. This is not a competition with handicap, this is the world championship!
The low skill riders do not get any bonus on this matter, because only at the first section they can watch the top riders. Then they escape away quickly and are not caught anymore.
The spectators move with them and let the section desert when it is the turn of the low skilled ones. Form ever the public is thrilled when in a section first watch all riders to crash, then it is warmly clapped the first “3”, then the first “2”, etc, until the champion or one of the top riders clean it.
3-Riders can not inspect the section on the day of the competition.
Everything is OK and the inspection done on Saturday is sufficient if climate conditions did not change as happened in those first two rounds. But what about on Saturday night it rains? How they can test the grip on the rocks? Knocking their face riding?
And if a stone, moved by an other pilot, rolls on the way and stop in a place, making the section more dangerous for the next rider (do not say: “ it doesn’t matter”, we are not at the Scottish!) ?
Who is in charge to remove it? The observer? The FIM delegate, friend of him, who pretending to cross the section, kick it?
ORGANIZERS.
On the TV rights now it is exaggerate. The clubs who hardly scrape up some money from the sponsor to cover their expenses, need local TVs, that in some way reward them filming above all where the sponsor put his publicity.
Today it is possible, because every right belongs to the FIM, that charged the TV even for short shot.
There are three operators who film for the FIM, that then pass the cassette to Eurosport2, a pay TV, which broadcast a long highlights in hours never visible at easy.
JOURNALISTS.
Which ones? All are disappeared.
The magazines save money using the press releases and the high quality photos that FIM regularly send.
But the trial world know what really happened on the field? Was roughly mentioned the displeasure of all the riders and their remonstrance?
Others are not present because it is forbidden to film. Producing short video-clips and publishing them on their web site represented a way to survive, saving their costs, because, believe me - I am in the world championship from more than 20 years - there is no way to become rich.
The Trials journalists’ world consists of a world of people, who firstly are fond of Trial, so they are willing to accept even some lost in their balance sheet, to have the joy of staying among the top riders and on touch with all the factories’ news.
Right now it is not allow them to publish video-clips even made by people among the public, who already upload their videos on YOUTUBE! Even here in our opinion this is an exaggeration.
Some protest letters send to FIM were ignored.
In short if we add to all this the REAL problems as the World Economic Crisis, from whom we are not out yet, and the ENVIROMENTAL matters, I mean to find tracks, areas where training and organize events, tell me how long our sport will be able to survey?

Mio caro vecchio Trial dove stai andando a finire?
Al ritorno dalle prime due prove mondiali, il clima che si respira è molto preoccupante. Sono scontenti tutti, piloti , organizzatori, giornalisti. Vediamo perchè.
PILOTI.
Non concordano le nuove regole ed in Portogallo hanno firmato una petizione che consegneranno alla FIM al fine di abolirle. Riassumiamole:
1 - tempo limite per zona ridotto da 90 secondi a 60 .
E’ più difficile trovare ostacoli giusti a livello mondiale, e questo vale per tutte le categorie. In Spagna troppo difficile, in Portogallo troppo facile.
Il Trial diventa una gara di Enduro con piloti che entrano in zona velocemente, lasciando da parte lo stile, soprattutto quelli meno bravi che devono solo riuscire ad uscire a tre.
2 - Ordine inverso di partenza
Chi arriva a guadagnarsi il numero uno deve avere il privilegio di partire per ultimo. Non stiamo facendo una gara con handicap, questo è il campionato del mondo.
I piloti meno bravi non traggono alcun vantaggio da questo, parchè solo alla prima zona riescono a vedere i passaggi dei top riders, poi questi fuggono via e non li beccano più.
Il pubblico si sposta con i migliori e lascia la zona deserta quando passano gli altri.
Da sempre nel trial il pubblico si entusiasma quando in una zona vede prima tutti cadere, poi applaude calorosamente il primo “3”, quindi il primo 2, ecc, fino ad arrivare al campione che passa a zero!
3 - Non poter entrare in zona per i piloti il giorno della gara.
Tutto bene con l’ispezione del sabato, quando le condizioni atmosferiche non cambiano come in queste due prime prove, ma se malauguratamente sabato notte piove? Come si fa a sapere quale sarà il “grip” sulle pietre? Sbattendoci il muso con la moto?
E se un sasso, spostato da un altro concorrente, rotola sul percorso e si ferma minando la sicurezza del pilota successivo (non siamo alla Sei Giorni, dove si può dire pazienza!), chi lo può rimuovere?
Il giudice di zona? L’amico, delegato FIM, che finge di dover attraversare la zona e gli dà un calcio?
ORGANIZZATORI.
Con i diritti televisivi si sta esagerando. I moto club che a fatica racimolano quei quattro soldi dagli sponsor per coprirsi le spese, hanno bisogno che le TV locali, possano in qualche modo ripagare loro, con riprese mirate a mettere in risalto anche gli interventi di sponsorizzazione.
Questo oggi non è più possibile, tutto è in mano alla FIM, che concede brevi interventi in cambio di denaro sonante.
Ci sono tre operatori che filmano per la FIM, che poi “gira” le cassette ad Eurosport2, rete a pagamento, che manda un’ ampia sintesi della gara in orari quasi mai comodamente visibili.
GIORNALISTI.
Quali? Sono scomparsi tutti. Le testate risparmiano ricevendo i comunicati stampa e le foto di ottima qualità che la FIM regolarmente invia.
Ma il mondo conosce cosa è successo veramente sul campo? Si è forse accennato allo scontento dei piloti ed alle loro rimostranze?
Altri non sono presenti parchè è stato proibito loro di filmare, e questo rappresentava una fonte di arricchimento del proprio sito, al fine ultimo solo di salvare le spese, parchè, credetemi detto da chi da più di vent’anni bazzica nell’ambiente mondiale, non c’è da arricchirsi.
Il mondo dei giornalisti del trial è un mondo di persone che sono in primis, appassionate e che anche se i bilanci della loro partecipazione sono spesso e volentieri in rosso, la gioia di stare in mezzo ai piloti ed a contatto con le novità delle Case, li ripaga dei loro sforzi.
Attualmente non è loro concesso neanche pubblicare dei video, girati da persone del pubblico, che a loro volta li hanno caricati su YOUTUBE. Anche qui, ci pare che si stia proprio esagerando!
Lettere di protesta inviate alla FIM non sono state degne di risposta.
Insomma se a tutto questo aggiungiamo i problemi VERI che sono la Crisi economica mondiale, dalla quale non siamo assolutamente fuori, ed i problemi legati all’AMBIENTE, ovvero di trovare dei percorsi, delle aree in cui allenarsi ed organizzare manifestazioni, ditemi voi quando potrà ancora sopravvivere il nostro Sport?

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